E’ faticosa e totalizzante come poche attività ma quella di aprire un bar proprio è una delle idee commerciali più apprezzate e ‘rincorsa’ da tantissimi giovani e meno giovani ancora oggi. Questo non vuol dire affatto che poi sia una cosa facile aprire un bar, anzi come tutte le attività imprenditoriali e commerciali devono essere ben ponderate e pensate prima di essere messe in pratica creando un vero e proprio progetto teorico che prenda in considerazione tutto, dallo start up alla gestione successiva.

Innanzitutto sarebbe bene porsi alcune domande preliminari tipo: cosa voglio offrire di nuovo nel mio bar? Sì, perché è fondamentale distinguersi, possiamo dire la chiave per avviare un’attività che possa aver successo. In ogni città grande o piccola c’è almeno già un bar e quindi chiedersi perché gli avventori dovrebbero scegliere il proprio è basilare.

Altra domanda fondamentale è: dove lo voglio aprire? Ovvio che il locale dovrebbe essere il più possibile vicino a luoghi molto frequentati. Importantissimo poi pensare al target di clienti ai quali rivolgersi e ai luoghi che frequentano. Cosa serve in pratica e schematicamente, burocraticamente, per aprire la serranda di un bar?

Ecco le incombenze cui assolvere:

– un immobile idoneo con destinazione commerciale;

– aprire una Partita Iva

– iscriversi all’INPS;

– iscrizione al Registro Imprese della Camera di Commercio;

– presentazione al Comune del modulo per la comunicazione di inizio attività;

– richiesta al comune dell’autorizzazione all’esposizione dell’insegna;

– richiesta all’Agenzia delle Entrate dell’autorizzazione alla vendita al minuto di superalcolici;

– avere persone a lavorare che abbiano frequentato un corso per addetti che manipolano alimenti

– pagamento diritti SIAE per la diffusione eventuale di musica e immagini;

– richiesta di certificazione antincendio ai Vigili del Fuoco

– (solo per locali di dimensioni pari o superiori ai 450 mq)

 

Le Certificazioni:

– certificazioni che attestino la destinazione d’uso commerciale del locale

– autorizzazione sanitaria

– documento di Valutazione dei Rischi: riporta tutti i rischi presenti nel locale e le modalità per prevenirli.

– attestato che provi che avete frequentato un corso antincendio.

 

Un’alternativa all’apertura di un bar in proprio può essere abbracciare un Franchising cioè affiliarsi ad un marchio noto. Questo è conveniente in termini di visibilità, simboli ed insegne sono immediatamente riconosciuti dal cliente. Ogni marchio propone contratti di franchising con condizioni, e modalità differenti. In genere si sottoscrive un impegno valido per diversi anni e rinnovabile e ci si impegna ad investire un capitale minimo, tutti gli adempimenti sono molto facilitati.