Il tema caldo degli ultimi anni è senz’altro l’inquinamento, questione divenuta oggetto centrale di discussioni, progetti e studi. La tematica dell’inquinamento, ha portato molti di noi a preoccuparsi dell’ambiente in maniera sempre più profonda e responsabile. Per tale motivo, si è perfino arrivati a garantire una forte sensibilizzazione anche agli individui più giovani. Tuttavia, nonostante l’attenzione per l’ambiente sia salita vertiginosamente nel corso degli ultimi decenni, per molte persone quest’argomento ha ancora poca rilevanza. Pertanto, si propone una piccola guida attraverso il tema dell’inquinamento, per generare maggiore consapevolezza sul principale materiale inquinante e sulla sua corretta gestione: la plastica. Inoltre, si suggerisce di orientare i propri consumi verso prodotti di vetro e cristallaria, per avvicinarsi ad abitudini più sostenibili e ridurre gli sprechi.

Plastica: di cosa si tratta?
Ad oggi è possibile contribuire in modo rilevante alla tutela dell’ambiente attraverso piccoli gesti quotidiani, all’apparenza poco significativi. Primo tra questi è l’adeguato smaltimento della plastica, materiale estremamente diffuso di cui non tutti conoscono le proprietà e la corretta gestione.

Cos’è la plastica? Come si smaltisce? Da dove arriva? Dove la butto?

Sono solo alcuni dei dubbi che attanagliano molte persone in procinto di gettare i propri rifiuti. Innanzitutto, è bene definire la plastica: si tratta di un materiale organico non naturale caratterizzato da estrema versatilità e facilità di lavorazione. Considerato che non si trova in natura, al contrario di molte altre sostanze organiche, la plastica viene sintetizzata artificialmente a partire da risorse naturali come gas, petrolio e derivati. Essendo, appunto, molto versatile viene impiegata per innumerevoli usi: imballaggi, contenitori, giocattoli, componenti elettroniche e molto altro. La plastica è un elemento costantemente presente nella vita quotidiana di ciascuno di noi. Pertanto, se gestita nel modo sbagliato, il suo impatto sull’ambiente può essere determinante.

Il riciclo: cosa c’è da sapere?
Una delle prime problematiche in merito al riciclaggio della plastica è che, di per sé, non si tratta semplicemente di un solo materiale da riciclare. A dir la verità, si tratta di più materiali diversi tra loro. Per esempio, in una bottiglietta d’acqua se ne ritrovano due: il polietilene teraftalato (PET), per la bottiglia vera e propria, e il polipropilene (PP), utilizzato invece per il tappo.

Il fatto che siano materiali diversi implica differenti trattamenti per poter essere rigenerati. Per tale motivo, sulle confezione, sugli imballaggi o sui contenitori di plastica è sempre riportato un codice di riciclo riconosciuto a livello internazionale, insieme al tipico logo composto da tre frecce a formare un triangolo, simbolo del riciclo. Dunque, in fase di riciclaggio è bene prestare attenzione ai numeri e alle sigle riportate sulla confezione per potere differenziare correttamente le tipologie di materiali plastici.

Un’altra importante regola è lavare accuratamente il contenitore della plastica prima di gettarlo. Rimuovere eventuali residui organici o chimici agevola, infatti, lo smistamento ed il riciclo. Per lo stesso motivo, inoltre, si suggerisce anche di rimuovere eventuali etichette realizzate con diverso materiale poiché queste, molto probabilmente, sono destinate ad un trattamento completamente differente. Infine, un ulteriore suggerimento è quello di ridurre la dimensione di bottiglie e contenitori così da occupare il minor volume possibile. In alternativa al mero scarto dei rifiuti di plastica, è possibile cercare di riutilizzare flaconi e contenitori per altre attività o per contenere altri prodotti. In questo modo si dona lunga vita ai materiali plastici e si evita di acquistarne degli altri.

Ci sono altre soluzioni? Sì, il vetro!
Un’interessante alternativa che ha preso piede negli ultimi anni per ridurre l’impatto della plastica sull’ambiente è il vetro. Si tratta di un materiale ottenuto per fusione di sabbia silicea con ossidi e carbonati, dalla consistenza particolarmente solida. Il vetro è un materiale largamente utilizzato per la sua più importante proprietà: questo può essere modellato nelle più svariate forme e, perdipiù, ha la caratteristica di essere trasparente.

Un’altra particolarità è che, grazie al riciclo, il vetro da imballaggio può ottenere una destinazione d’uso identica a quella precedente ed implica meno disagi in merito al suo corretto smaltimento. Tuttavia, l’utilizzo del vetro è principalmente consigliato per la facilità con cui questo può essere impiegato in casa propria in modo circolare. Per esempio, le bottiglie di vetro posso essere utilizzate come vaso da fiori e i barattoli possono tornare utili per conservare cibo, come legumi o sughi.

Contenitori di vetro possono diventare perfetti elementi di design, basta dipingerli, avvolgerli con della lana oppure riempirli con sabbie colorate. Vedete? Questi sono alcuni degli innumerevoli usi alternativi di prodotti in vetro. Ci si può sbizzarrire: dalle idee più pratiche a quelle più creative. In particolare, per ridurre il consumo di plastica è preferibile affidarsi a prodotti di cristalleria, a cui rivolgere i propri interessi.

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In sostanza, ciò che è importante capire è che spingersi verso una dimensione circolare non è impossibile, ma è necessario che ognuno faccia la sua parte mettendo in pratica piccole accortezze.