Di certo è uno dei must delle uscite con amici negli ultimi anni; non ha soppiantato la classica pizza in pizzeria ma, nel gradimento dei giovani  in special modo, andare a mangiare il sushi è ormai un rito anche qui da noi.

Le origini del sushi sono molto incerte quanto all’epoca; pare che il sushi si diffonda intorno al quarto secolo quando nel sud est asiatico, dove per conservare il pesce si usava eviscerarlo, salarlo e avvolgerlo nel riso cotto.

In realtà sushi significa letteralmente “aspro” e si riferisce a una vasta gamma di cibi preparati con riso anche se al di fuori del Giappone viene spesso inteso come pesce crudo o come riferimento a un ristretto genere di cibi giapponesi, come il maki o anche il nigiri e il sashimi.

Il riso bianco, dolce a grano corto, viene lavato e cotto seguendo una particolare tecnica e successivamente bagnato con aceto di riso nel quale vengono disciolti zucchero e sale e leggermente scaldato. Sono molti i tipi di sushi tra cui si può scegliere: Uramaki, Nigiri, HosoMaki e altri ancora.

In un sushi bar ci sono regole ferree da seguire:

– Per mangiare sollevate la ciotola all’altezza della bocca;

– Utilizzate le bacchette per portare i cibi solidi a se’;

– Mangiate lo zenzero con le bacchette, è un assaggio non un’insalata;

– Immergete nella salsa di soia solamente il pesce e non il riso;

– Mangiate il sushi in un solo boccone;

– Ordinate allo chef solo ed esclusivamente il cibo;

– Se non riuscite proprio con l’utilizzo delle bacchette usate le mani;

– Pulite sempre le mani prima di ordinare.

Quando parliamo di sushi non dimentichiamo mai, però, che stiamo parlando di pesce e soprattutto crudo; il consiglio fondamentale è quello di consumarlo in locali rinomati ed affidabili ricordando che – come per ogni cibo consumato crudo – i livelli di rischio alimentare tendono a crescere esponenzialmente.

I rischi più frequenti sono dati appunto dalla possibile presenza di microrganismi, batteri nel pesce non abbattuto bene. L’infezione da Anisakis è uno dei più comuni; escherichia coli e stafilococco seguono a ruota; listeria e salmonella chiudono il cerchio.
Cosa fare per difendersi? Preferire i pesci di mare, le cui carni sono più raramente infettate da parassiti e batteri rispetto ai pesci d’acqua dolce. Puntare sul tonno, difficilmente questo tipo di pesce è infettato da parassiti o il salmone, più economico, non attaccato da parassiti e con livelli di mercurio molto inferiori.

Ci sono alcune categorie di consumatori a cui è altamente sconsigliato, comunque, consumare del pesce crudo: bambini, coloro che soffrono già di problemi di stomaco, quelli che hanno un sistema immunitario debole, le donne in gravidanza, gli anziani e chi presenta delle allergie ad alcuni tipi di pesce.

Che altro dire? Buon sushi a tutti!